venerdì 30 maggio 2008

Il Marocco non può in alcun modo tollerare ogni rottura del statu quo nella zona di Tifariti New York










29/05/08-

Il Marocco ha ribadito con forza, in una lettera indirizzata martedì al segretario generale delle Nazioni Unite, che non può, in alcun modo accettare o tollerare ogni rottura del statu quo nella zona di Tifariti che, dalla proclamazione della tregua nel settembre 1991, è stata libera da ogni presenza civile o militare.

" Nella continuità della posizione chiara e permanente che è sempre stata sua, il regno del Marocco, pur ribadendo il suo sostegno fermo ai vostri sforzi ed a quelli del vostro inviato personale per raggiungere una soluzione politica negoziata (alla vertenza del Sahara), ribadisce con forza che non può in alcun modo accettare o tollerare ogni rottura del statu quo in questa zona, che, dalla proclamazione della tregua nel settembre 1991, è stata libera da ogni presenza civile o militaire" , ha sottolineato l'Ambasciatore, rappresentante permanente del Marocco alle Nazioni Unite, il sig. El Mostafa Sahel, in una lettera indirizzata al segretario generale dell'ONU, il sig. Ban ki-Moon.

Ancora una volta, il polisario, incoraggiato e sostenuto dall'Algeria, deplora la lettera, ha organizzato dal 19 al 22 maggio che corre degli assembramenti militari e delle manifestazioni politiche, nella zona di Tifariti del dispositivo di difesa, e, sulla vista ed al saputo del MINURSO.

La lettera fa osservare che " con il loro carattere ripetitivo, la propaganda menzoniera che li circonda ed i discorsi bellicosi che li accompagnano, questi rapporti d'affari compromettono seriamente il processo di negoziato in corso, avviato dal Consiglio di sicurezza e sostenuto dalla Comunità internazionale, in attesa di raggiungere una soluzione politica definitiva alla vertenza regionale attorno al Sahara, al favore della dinamica ispirata dall'Iniziativa marocchina d'autonomia".

Il Marocco sottolinea che " quest'atti costituiscono una diffidenza a l' autorità del Consiglio di sicurezza, che aveva chiamato le parti, nella sua risoluzione 1813 datato 30 aprile 2008, a +creare un'atmosfera propizia al dialogo (...) ed al successo dei negoziati+" e " sono tali da inasprire le minacce multiple di Securità confermate e che pesano sull'arco sahelo-sahariano".

" Questi rapporti d'affari provocatori procedono d'una strategia deliberatamente proseguita, dal polisario e coloro che lo sostengono, allo scopo politico preciso di chiudere i battenti del processo politico in corso e scalzare la dinamica di regolamento pacifico, laboriosamente realizzata dalla Comunità internazionale" , aggiunge la lettera.

Il Marocco sottolinea che tali rapporti d'affari non possono essere qualificati differentemente che danno diretto all'autorità del Consiglio di sicurezza e di ostruzione premeditata al processo di negoziato che ha installato e consolidato con le sue risoluzioni 1754,1783 e 1813 sostenendo gli sforzi del segretario generale delle Nazioni Unite e quelli del suo inviato personale, in attesa di raggiungere una soluzione politica negoziata.

La lettera fa osservare che " lungi da dare prova di +realismo e di spirito di compromesso+ richiesto dalla risoluzione 1813 del Consiglio di sicurezza per il successo di questi negoziati, il polisario ed i suoi alleati conferma, con i loro rapporti d'affari, che privilegiano il vicolo cieco, al prezzo delle sofferenze e del calvario delle popolazioni dei campi di Tindouf, che si perpetuano sul territorio algerino".

In conclusione, il Marocco chiede al segretario generale delle Nazioni Unite di adottare le disposizioni necessarie in previsione della distribuzione di questa lettera ai membri del Consiglio di sicurezza e della sua pubblicazione come documento ufficiale del Consiglio.

Nessun commento: